FAQ

Perché il pellet è il più ecologico dei combustibili?


Il pellet viene classificato combustibile a “zero emissioni” perché, bruciando, libera nell’atmosfera la stessa quantità di anidride carbonica assorbita dal legno durante la propria vita,e che avrebbe comunque rilasciato nel suo normale ciclo di decomposizione. L’impatto sull’ambiente è quindi pari a zero:.non aggrava l’effetto serra come fanno le fonti energetiche ricavate dai combustibili fossili (compresa gran parte dell’energia elettrica), che danneggiano l’ozono e aumentano il livello di CO2 nell’atmosfera.

Come si stabilisce se un pellet è di qualità?


Esistono delle certificazioni di qualità del pellet che prevedono differenti livelli di bontà del prodotto. Alcune delle caratteristiche su cui si basa questa valutazione sono il residuo delle ceneri, la materia prima, l’aspetto, il potere calorifero.

Per approfondire -> Guida alla scelta del pellet

Da quanto esistono i forni a pellet Polin?


La tecnologia dei forni a pellet Polin ha richiesto anni di ricerca e sperimentazione. Il primo forno interamente progettato per funzionare a pellet risale a più di 5 anni fa.

È possibile convertire un forno convenzionale in un forno a pellet?


La semplice conversione di un forno convenzionale in uno a pellet è causa sicura di problematiche future del forno, di riduzione dell’efficienza nel tempo, di maggiori costi di manutenzione. I forni a pellet Polin sono “nativi”, cioè sono stati progettati in partenza per essere alimentati da questo tipo di combustibile.

I forni a pellet rientrano nella Direttiva Gas?


I forni a pellet garantiscono una maggiore libertà rispetto alla normativa incendi, e non rientrano nella Direttiva Gas. Non prevedono spese di allacciamento e richiedono un costo iniziale di installazione molto ridotto rispetto a quello di un forno a gas.

Di quanto si riducono i consumi energetici con un forno a pellet Polin?


Un forno a pellet Polin offre il vantaggio di unire il più economico dei combustibili ad una tecnologia riconosciuta in tutto il mondo come riferimento per gli alti livelli di efficienza energetica.La riduzione dei consumi dipende dal tipo di produzione e da molti altri fattori. Nei panifici che hanno installato forni a pellet Polin, sia rotativi che a tubi vapore, dichiarano una differenza di spesa a fine mese che va dal 50% al 70%.
Senza contare la possibilità di ricevere incentivi e accedere a finanziamenti nel caso del passaggio da una forma energetica inquinante ad una forma energetica green.

I forni a pellet producono più sporcizia e incrostazioni?


No. Questi svantaggi si verificano solo per chi adatta “improvvisando” un forno a pellet attaccandoci un bruciatore. I forni a pellet Polin sono nati come nuovo progetto sviluppato da cima a fondo e tenendo conto del tipo di combustibile utilizzato.

Ci vuole molto tempo per la pulizia delle ceneri?


Assolutamente no. Il pellet di qualità produce una quantità ridottissima di ceneri e i nostri forni sono stati progettati tenendo conto di ogni aspetto della combustione di questo materiale. I forni a pellet Polin richiedono una media di solo due minuti al giorno per compiere le facili operazioni di pulizia.

È vero che il pellet richiede molto spazio per lo stoccaggio?


Falso. Per una produzione giornaliera di 250 Kg di pane, sono sufficienti circa 2 sacchi da 15 Kg di pellet al giorno. Significa che la quantità di pellet necessaria in un mese, si può comodamente stoccare in un semplice bancale di 1 metro per 1 metro per 1.5 metri di altezza.I

Con un forno a pellet bisogna cambiare il proprio  metodo di lavoro?


Nessun cambiamento di metodo è necessario. Ciascun fornaio o pasticcere può continuare a lavorare esattamente come faceva prima.

Per maggiori informazioni sui forni a pellet.

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